Le responsabilità ambientali delle corporationPratiche di lobbismo delle corporation Washington, Bruxelles, Ottawa e Canberra, sedi di lobby politiche di diversi gruppi di potere, costituiscono la scena di un intenso dibattito. In queste capitali, gruppi individuali, aziendali, ideologici e ambientali hanno uffici e infrastrutture con l’obiettivo di influenzare i decision maker del giorno. Il fulcro delle lobby è di portare avanti l’ideologia dei finanziatori e assicurarsi una legislazione favorevole ai propri interessi. Educatori, gruppi ambientali e altre ONG, pur avendo un ruolo nel processo di influenza economica, non potranno mai sognarsi di eguagliare le corporation. Le industrie spesso investono le loro risorse per creare associazioni industriali finalizzate ad esercitare un’influenza su politici e burocrati. Alcune di queste associazioni hanno un tale potere da alterare facilmente le legislazioni individuali. Le corporation spendono così tanto in donazioni politiche che quando arriva il tempo di governare si aspettano favori in cambio. I lobbisti sono generalmente ex politici oppure persone in contatto con il mondo politico: politici che non hanno più la poltrona, altri professionisti, come avvocati legati al mondo politico o ai servizi pubblici o amici o parenti di politici. Contatti con vecchi compagni di scuola possono avere un ruolo importante nella connessione dei lobbisti con i politici in certi paesi come il Regno Unito. Molti politici diventano lobbisti se non vengono rieletti. In caso venissero riselezionati dal partito potrebbero tornare al potere con le elezioni seguenti. Molti politici si spostano dal governo all’opposizione a posizioni di alto livello nelle corporation. Nascono problemi di conflitto di interessi quando i politici hanno interessi finanziari o personali in una compagnia. Per influenzare i governi, milioni di compagnie e centinaia di corporation di diversa dimensione o potere politico agiscono sia individualmente che come gruppi industriali organizzati. Le maggiori corporation e i grandi gruppi industriali hanno maggior potere finanziario e quindi più personale da impiegare rispetto alle compagnie più piccole. I lobbisti professionisti, controllando una parte specifica della legislatura e monitorandone le fasi di sviluppo, generalmente sanno cosa succederà ben prima che si crei un dibattito intorno alla questione. Leggono documenti in abbozzo, ricerche di think thank e partiti, si consultano con impiegati statali, redigono ed aggiornano documenti sui politici, le loro idee, la loro attività all’interno del partito, i loro interessi ed i loro obiettivi professionali. Inoltre modificano il loro approccio lobbistico basandosi su chi appoggia la legge e chi è contrario ad essa. Inizialmente i lobbisti cercheranno di influenzare i governi fornendo loro informazioni: i policy maker consultano regolarmente i membri di industrie importanti. Se questa tecnica non fornisce i risultati sperati si ricorrerà ad altri mezzi: i gruppi di lobbisti cercheranno di raggiungere i loro obiettivi attraverso il controllo e l’intimidazione. Si sforzeranno di collaborate con le istituzioni che hanno il compito di monitorare e sorvegliare le loro attività. Infine ritireranno i finanziamenti ai partiti. Le corporation generalmente usano la loro influenza per indebolire, bloccare o eliminare leggi per la tutela dei consumatori. Talvolta propongono leggi, generalmente al fine di smantellare le tutele esistenti o promuovere ed implementare politiche e regole finalizzate al raggiungimento del loro obiettivo finale, spesso a discapito del bene pubblico. I gruppi di lobbisti delle corporation usano anche i think thank per creare pressione sui legislatori. I think thank sono gruppi di esperti, o supposti tali, che redigono rapporti su varie tematiche, da cui traggono enorme pubblicità a causa della loro reputazione. I think thank sono costituiti da ex politici, accademici e leader industriali. Vengono finanziati da corporation, singoli individui e ONG che sperano di ottenere così maggiore credibilità. Sia la sinistra che la destra sono colpevoli di sostituire l’opinione ai fatti per far sì che il governo agisca a loro favore. ExxonMobil, una delle principali compagnie petrolifere al mondo, ha contribuito a stilare un rapporto del British International Policy Network in cui si afferma che il cambiamento climatico ha avuto effetti positivi, aumentando la quantità di pesci nell’Oceano Atlantico settentrionale. Per difendere i loro interessi, le corporation provocano danni ambientali gravissimi in tutto il mondo. Grazie alla loro influenza politica le pressioni delle corporation continuano quotidianamente. Le decisioni relative alle leggi in materia ambientale, sulle quote di importazione, sulle restrizioni per l’estrazione, sulle leggi per la competizione, vengono tutte ispezionate con attenzione dalle lobby delle corporation. I gruppi ambientali non hanno le risorse per esercitare un’influenza sui policy maker, anche se continuano a sostenere il contrario. L’industria delle lobby è enorme. Solo negli Stati Uniti i gruppi d’interesse spendono circa 2 bilioni di dollari statunitensi nelle lobby. Le corporation esecitano pratiche lobbiste molto attivamente, talvolta agendo indipendentemente, ma più spesso schierandosi con altri rappresentanti della stessa industria. Uno dei principali problemi del capitalismo è che permette a pochi di detenere gran parte della ricchezza e quindi del potere. In una società democratica tutti i voti hanno lo stesso peso ma non tutti hanno la possibilità di essere ascoltati e potere influenzare i politici allo stesso modo. Le corporation detengono troppa ricchezza e potere, che utilizzano generalmente per accumulare ancora più ricchezza e potere. Le corporation ritengono di aver diritto a un maggior peso nei processi di policy making, visto che pagano ingenti tasse a favore dei loro azionisti e che sono responsabili per il loro impiegati e acquirenti. E’ nella natura del capitalismo e delle multinazionali combattere per i propri interessi. L’obiettivo delle lobby è generalmente imprevedibile, senza riguardo per alcun tipo di industria, come dimostrano i seguenti esempi:
Donazioni politiche Le corporation hanno accesso alla politica grazie ai loro contributi finanziari al mondo politico, che non hanno sempre solo il semplice obiettivo di favorire i loro interessi economici ma hanno talvolta finalità più generali come il supporto di un’ideologia particolare o di certe questioni e politiche, oppure di ottenere il favore di certi partiti. Le campagne elettorali vengono finanziate dalle industrie finanziarie, immobiliari, di comunicazione, energia, assicurazioni. In cambio i politici ricompensano lautamente queste industrie con agevolazioni fiscali, favori legislativi, appuntamenti presso i loro esecutivi. Ad esempio, gli imprenditori immobiliari ottengono il permesso di costruire su paludi e altre zone sensibili; le compagnie elettriche e minerarie possono continuare a emettere anidride carbonica; per la ricerca di petrolio e di gas viene dato il permesso di agire sul territorio pubblico, compresi parchi nazionali; i dirigenti di azienda ottengono posti do lavoro di alto livello nel dipartimento dell’interno degli Stati Uniti e le industrie farmaceutiche ottengono le leggi sui farmaci che desiderano. I finanziatori che donano più di 200.000 dollari sono chiamati “Ranger”, quelli che donano più di 100.000 dollari sono chiamati “Pioneer”. Le donazioni dei Ranger e dei Pioneer messi insieme per la campagna elettorale 2004 di George Bush ammontano a 60 milioni di dollari USA. Circa i tre quarti di tutti finanziamenti politici sono stati forniti dalle corporation, in particolare da quelle finanziarie, assicurative ed immobiliare, che hanno contribuito con circa un quarto delle donazioni totali. Il resto è stato donato dall’industria farmaceutica, agricola (specialmente del tabacco), energetica, dall’industria dei trasporti, della difesa e della comunicazione. Anche alcuni sindacati e altri gruppi, come la National Rifle Association, organizzazione di avvocatura per possessori di armi da fuoco degli Stati Uniti, hanno offerto ingenti contributi. Nonostante la comunicazione tra lo stato ed altri settori della società sia necessaria per governare efficacemente, l’influenza esercitata dalle corporation attraverso le donazioni è sproporzionata. Talvolta l’influenza che esercitano confina con la corruzione. In certi casi le corporation combattono vere e proprie guerre per le donazioni in cui competono con altre corporation per effettuare le donazioni ai partiti. Le leggi che regolano le donazioni e l’intero clima politico in cui vengono effettuate variano da Paese a Paese. Negli Stati Uniti si tratta di un processo politico accettato, mentre in Gran Bretagna sono state applicate regolamentazioni più severe e in Francia le donazioni sono bandite. Il tipo e la diffusione dei processi lobbistici si differenziano nei vari Paesi. Le compagnie dovrebbero sempre implemementare una chiara politica delle donazioni. Non tutte le corporation fanno donazioni e alcune le hanno bandite. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le politiche e le attività delle corporation vengono tenute a freno dalle legislazioni del Paese. Non tutte le corporation hanno pubblicato informazioni sui loro finanziamenti al mondo politico. Alcune corporation sono così grandi e differenti che i manager che operano in un Paese non sono al corrente della politica delle donazioni della stessa compagnia in un’altro paese. Le compagnie dovrebbero dichiarare il loro budget di donazioni, rendere noto il processo di come vengono determinate e valutare l’ammonto di denaro che hanno donato ai partiti politici. Panoramica sulle industrie
La Camera Internazionale del Commercio (ICC) rappresenta la voce internazionale del mondo degli affari, in particolare delle multinazionali. Rappresenta 7000 compagnie in più di 130 Paesi. Lo “European Round Table of Industrialists” (ERT) è una lobby molto potente e rappresenta gli interessi di 45 tra i più ricchi uomini d’affari in Europa a capo delle più grandi corporation d’Europa, incluse ICI, Hoechst, BP, Shell, Volvo, Fiat, Unilever, Nestlé, Carlsberg, BAT, Pilkington, Olivetti, Philips, e Siemens. La “Confederation of British Industry” (CBI) , comitato nazionale britannico della Camera di Commercio Internazionale, rappresenta il mondo degli affari della Gran Bretagna. Le 250.000 aziende membre rappresentano circa la metà della forza lavoro britannica. La “National Farmers Union” (CBI) rappresenta circa 250.000 aziende agricole a gestione familiare negli Stati Uniti. Questo gruppo esercita pressioni sul Congresso degli Stati Uniti su molte questioni incluso il commercio, l’energia e l’ambiente. Il “Minerals Council of Australia” cerca di influenzare il governo australiano per favorire gli interessi delle compagnie che si occupano di estrazione, esplorazione e trattamento dei minerali. Tra i principali obiettivi c’è una maggiore libertà di accesso ai minerali e all’ambiente. La “Association of Plastics Manufacturers in Europe” (APME) è la voce del Parlamento Europeo per la maggior parte dei produttori di materie plastiche nell’Unione Europea. Il loro interesse si concentra sui temi del riciclaggio, del controllo di emissioni e delle regolazioni sull’imballaggio. |