ConsumismoStoria La rivoluzione industriale fece il suo esordio in Gran Bretagna nel tardo diciottesimo secolo e segnò l’inizio di un movimento che si allontanava da un’economia basata sul lavoro manuale in favore di un dominio dell’industria e dei macchinari. La produzione di massa divenne all’improvviso la migliore opzione costo/efficacia. Questa rivoluzione si diffuse presto per tutto il mondo, dando il via a massicci mutamenti socioeconomici e culturali. Forse il più rilevante di questi mutamenti consistette in un enorme aumento del consumo d’energia dal momento che la propulsione a vapore (alimentazione principalmente a carbone) divenne sempre più popolare. Da quel momento in poi, i paesi avanzati hanno continuato a consumare ad un tasso elevatissimo. Si può far risalire l’apertura dei primi grandi magazzini alla seconda metà dell’800 e con l’aumento della loro popolarità, l’Era dei consumi di massa e del consumismo aveva appena visto la luce! Il consumismo è l’equazione della felicità personale proveniente dall’acquisto di piaceri materiali ed il loro consumo. Il consumismo ha conosciuto un’enorme diffusione nel corso del ventesimo secolo, specialmente negli ultimi decenni, con l’arricchimento sempre maggiore dei cittadini nei paesi sviluppati. Storicamente, i governi hanno sempre misurato il successo di una nazione secondo criteri di crescita economica. Ciononostante, risulta sempre più evidente come tale criterio non rifletta per niente il benessere dei cittadini. Recenti sondaggi hanno portato alla luce l’insoddisfazione e l’infelicità sempre crescente degli Australiani, nonostante il boom economico degli anni recenti. È senza dubbio un dato di fatto che la concentrazione e l’ossessione riguardo alla crescita economica dei governi di tutto il mondo abbiano compromesso il benessere dei propri cittadini, perdendo di vista i valori comunitari, basati sull’importanza delle relazioni, che in passato avevano rappresentato i pilastri della società. |