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Pesca

Storia

La pesca è un’attività che risale all’età della pietra ed ebbe inizio quando il primo uomo sulla terra cominciò ad acchiappare i pesci ed i crostacei sia nei fiumi che nelle acque costiere. Ossa appuntite venivano utilizzate come ami e parti di piante come lenze. Questa era una pratica diffusa fra gli antichi Persiani, Egiziani e Cinesi. Materiale archeologico trovato nella Corea e nella Cina preistorica mostrano che gli strumenti per la pesca utilizzati includevano spade e spole di lisca di pesce, nonché punte di freccia ricavate da conchiglie. La manifattura di strumenti per la pesca progredì nel medioevo, comprendendo utensili in pietra e osso.

Lo sviluppo della pesca come sport ed attività ricreativa risale a tempi relativamente recenti, attorno al tardo 15mo secolo. Si pubblicano libri sull’arte e la filosofia della pesca con l’amo sin dagli inizi del 16mo secolo.

La pesca a fini commerciali è stata praticata in molte parti del mondo nel corso della storia, ma solo di recente ha raggiunto livelli insostenibili. Ricche riserve di pesca si trovano nei Mari del Nord, al largo della costa occidentale della Gran Bretagna, nella piattaforma continentale dell’Islanda, nelle grandi banchine del Canada Orientale, il banco Georges al largo del New England, negli Stati Uniti Sud Occidentali e nel Peru, nel mar di Bering, nel golfo dell’Alaska e al largo delle coste giapponesi. Dispute che hanno avuto luogo fra queste riserve di pesca in tempi moderni, sono state generalmente risolte con arbitraggi o trattati.

Trattati

1783 Trattato di Parigi – diritti di pesca di tutta la costa Atlantica, restrizioni al pesce secco nella costa del Newfoundland ed in parte della costa del Labrador e della Nova Scotia.

1818 Nuovo trattato – Ulteriori Restrizioni.

1854 trattato di reciprocità – Abolite tutte le restrizioni con eccezione sui crostacei.

1882 Convenzioni sulle riserve di pesca del Mare del Nord – Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca e Belgio firmarono trattati di diritti reciproci per la visita, la ricerca e l’arresto.

1901 Venne firmato un trattato tra Gran Bretagna e Danimarca per regolare le banchine di pesca al largo dell’Islanda e delle Isole Faroe

1923 e 1930 – Canada e Stati Uniti firmano un accordo che regola le riserve di pesca di Halibut nel Pacifico del Nord.

1974 Conferenza delle Nazioni Unite sulla Legge del Mare ¬– Per stabilire regole internazionali sui diritti nazionali e la protezione delle riserve di pesca.

1983 Trattato sulla legge del mare – viene stabilita una zona limite di 200 miglia (321.86 KM) all’interno della quale i paesi godevano di diritti esclusivi per la regolamentazione della pesca

1986 Commissione internazionale sulla caccia alle balene – dichiarata fuorilegge, con un decreto, la maggior parte della caccia alle balene.

1996 Il Governo Federale degli Stati Uniti impone rigidi limiti alla pesca nel golfo del Maine e nel banco Georges per proteggere l’industria della pesca in forte declino del New England.

1997 Stati Uniti – zona territoriale di 200 miglia per proteggere le riserve di pesca.

1999 Stati Uniti – accordo non vincolante tra le nazioni Marittime volto all’impegno di tutti i partecipanti per ridurre le dimensioni delle proprie flotte di pesca.

1999 – restrizioni imposte lungo le coste dell’atlantico e del golfo per preservare le scorte esaurite di Squali, tonni e Marlin.

L’eccesso di pesca fu identificato per la prima volta come problema internazionale agli inizi del 1900. Tale problema era confinato solo a poche regioni come l’Atlantico del Nord, il Pacifico del Nord ed il mar Mediterraneo. Dopo circa mezzo secolo, la maggior parte delle riserve di pesca si sono esaurite oppure sono in declino, aumentando la pressione sull’industria della pesca. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) riferisce che all’incirca il 60% delle più importanti riserve di pesca del mondo si trovano in una situazione di “urgente necessità di gestione” in modo da poterle riabilitare o difenderle dall’eccesso di pesca.

Negli ultimi 30 anni, ci sono stati dei notevoli aumenti nello sfruttamento delle riserve di pesca con un aumento del numero di specie messe in commercio e l’apertura di nuove zone peschive. Le statistiche dal 1950 al 1994 mostrano che il 35% delle riserve di pesca più importanti hanno evidenziato una tendenza al declino. Un altro 25 % di riserve stabili si trova comunque ai propri limiti biologici e rischia l’esaurimento se i livelli di pesca dovessero aumentare.

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