Sviluppo sostenibile nel mondo sviluppatoStoria dello sviluppo La rivoluzione industriale, che ebbe inizio in Gran Bretagna nel diciottesimo secolo, introdusse l’uso del carbone su larga scala come fonte di energia. La combustione di carbone causa l’ inquinamento dell’aria, le piogge acide e vari disturbi respiratori. I nuovi processi produttivi, molti dei quali prevedevano l’uso di materiali chimici e tossici, facilitarono la produzione di una quantità maggiore di beni di consumo ma allo stesso tempo favorirono l’inquinamento ambientale. Con la diffusione della produzione di massa, le botteghe artigiane entrarono in difficoltà e grandi masse di popolazione si spostarono dai villaggi verso i centri industriali, che si trasformarono in grandi città, i cui i centri abitati erano sovraffollati e presentavano condizioni igieniche terribili. Ulteriori problemi ambientali ed igienici erano legati all’approvigionamento dell’acqua e al sistema fognario inefficienti. Le città si espansero a scapito delle zone rurali dove la flora e la fauna locale vennero distrutte. Vennero costruite nuove strade e ferrovie per collegare le città ai porti, nuovi centri industriali e perifierie. Questo provocò ulteriori danni per l’ambiente. La produzione aumentò ulteriormente nel diciannovesimo secolo con lo sviluppo di mezzi di trasporto e comunicazione, che sono divenuti sempre più efficienti nel tempo. Sempre in questo periodo si ricercarono e sfruttarono nuove materie prime. La colonizzazione causò danni ambientali, sociali e culturali all’Africa, all’Asia e all’America Latina. |