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Danni All’ozono

Lo strato di ozono a 16000-48000 km sopra la Terra agisce come protezione contro le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole. Vaste aree dello strato di ozono sono state però distrutte, e le piante e gli animali sono esposti ad alti livelli di radiazioni UV. Vi è un buco che si estende sopra il Polo Nord e arriva fino all’Europa settentrionale, al Canada e agli Stati Uniti, e un altro sopra il Polo Sud fino all’Australia, la Nuova Zelanda e l’America meridionale. I possibili effetti di un numero maggiore di raggi UV che raggiungono la superficie della Terra comprendono il cancro alla pelle negli esseri umani e negli animali, danni alla crescita delle piante, la distruzione del plancton (il cibo di molti pesci) e seri dissesti ecologici poiché la catena alimentare degli oceani è spezzata.

Per più di 50 anni abbiamo prodotto le sostanze chimiche clorofluorocarburi (CFC) e le abbiamo usate nei frigoriferi, nei contenitori usa e getta di schiuma e nelle bombolette spray. All’inizio degli anni 70 siamo stati avvertiti che i CFC erano responsabili della distruzione dello strato di ozono, ma non abbiamo agito fino al 1990, quando i governi del mondo si sono accordati per eliminare gradualmente i CFC entro il 1996. I CFC tuttavia sono così solidi che continueranno a distruggere lo strato di ozono anche nel 21º secolo.

Gli scienziati hanno trovato che vi è un legame tra i CFC e la distruzione dello strato di ozono e hanno agito per mettere al bando queste sostanza chimiche. Ma perché i CFC non sono stati testati in modo adeguato prima di essere usati negli anni 40? Perché c’è voluto così tanto per metterli al bando?

Vi sono buone ragioni economiche per adottare il principio della precauzione quando si adottano nuove tecnologie. Fermare la distruzione dello strato di ozono della Terra da parte dei CFC ha salvato milioni di persone dal cancro alla pelle, e ha salvato l’industria mondiale del pesce e l’agricoltura dagli effetti dei danni provocati dalle radiazioni UV. Se lo strato di ozono non fosse stato protetto ci sarebbero state perdite nella produzione alimentare a causa della ridotta fotosintesi delle piante e una minore quantità di pesci da pescare per i dissesti nelle catene alimentari acquatiche.

Richiami i gruppi verdi direttamente che richiamano CFCs e lo strato di ozono dalla base di dati

Bibliografía


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