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Approvvigionamento Di Acqua

La sopravvivenza della vita dipende dall’acqua ma solo circa l’1% di essa è disponibile. Il resto è rinchiuso in calotte glaciali e ghiacciai o è troppo salata per essere bevuta. Molta dell’acqua dolce che cade sotto forma di pioggia non viene raccolta perché cade lontano dalle abitazioni umane, forma torrenti o semplicemente torna nel mare. La maggior parte dell’acqua dolce disponibile sul pianeta è sotto terra nelle falde idriche e solo una piccola quantità è disponibile come acqua di superficie.

L’acqua è la nostra risorsa più vitale e fondamentale, e sta diminuendo rapidamente. L’uso umano dell’acqua dei fiumi, dei laghi e delle falde idriche è aumentato stabilmente nei secoli con una rapida diminuzione nella disponibilità dell’acqua negli ultimi 50 anni. I continenti con la più elevata densità di popolazione hanno la più bassa disponibilità di acqua. Circa un miliardo e mezzo di persone, soprattutto nelle zone rurali, dipende dalle falde idriche per l’acqua potabile. L’aumento della popolazione e dei consumi ha aumentato la domanda di acqua, ed è aumentata anche la proporzione di popolazione che dipende dalle falde idriche.

Abbiamo bisogno di acqua per coltivare il cibo, generare elettricità e gestire le industrie. Abbiamo bisogno di acqua di adeguata qualità per la salute, acqua che deve essere priva di sostanze biologiche o chimiche dannose.

Abbiamo bisogno di dighe per immagazzinare l’acqua in momenti di eccedenza, e distribuirla quando è carente. Le dighe aiutano a proteggerci contro le inondazioni e la siccità, e ci danno la possibilità di coltivare il cibo, generare elettricità e costruire le città. Le dighe tuttavia hanno avuto un impatto devastante sull’ambiente, perché la continuità della vita in un fiume viene interrotta, e il suo percorso modificato e spesso ridotto da deviazioni.

Uno dei principali problemi delle dighe sono le loro dimensioni. Riducendole possono essere minimizzate la distruzione ambientale e le spaccature sociali. Purtroppo la Banca Mondiale e l’FMI continuano a finanziare la costruzione di progetti di dighe su grande scala ed ecologicamente sbagliate. Si concentrano sull’aspetto finanziario e sulla concessione di prestiti per progetti su grande scala, non considerando gli aspetti ambientali e sostenibili, né dei progetti su piccola scala che sono assolutamente necessari.

L’inquinamento e pratiche agricole, industriali e domestiche inefficienti hanno ridotto la disponibilità di acqua in tutto il mondo. Le politiche statali inefficaci e una cattiva gestione idrica hanno solo peggiorato le cose. Altre cause di carenze idriche sono la salinità, l’erosione del suolo e i cambiamenti climatici che causano inondazioni e siccità. Il possesso privato di acqua ha spinto al rialzo le coste e ha limitato la fornitura di acqua solo a coloro che se la possono permettere.

In molti paesi il più grande consumatore di acqua dolce è l’agri-industria per l’irrigazione, seguito dalle compagnie energetiche per l’elettricità termoelettrica e l’industria pesante. I servizi statali pubblici usano circa il 15% dell’acqua.

La maggior parte degli sprechi relativi all’acqua e all’inquinamento idrico deriva dalle pratiche dell’irrigazione per l’agricoltura. L’area del mondo irrigata è triplicata: da 90 milioni di ettari nel 1950 è passata a più di 270 milioni nel 2000.

I sistemi idrologici naturali sono stati modificati radicalmente per fornire acqua per la produzione alimentare per una popolazione urbana costantemente in aumento. La maggior parte dei terreni produttivi mondiali dipendono dall’irrigazione e l’irrigazione artificiale è diventata un componente necessario della produzione alimentare.

La maggior parte delle pratiche per l’irrigazione non sono assolutamente sostenibili. Le colture beneficiano di meno della metà dell’acqua usata, la maggior parte della quale viene persa perché defluisce in superficie.

Circa 2 miliardi di persone vivono in paesi con problemi idrici moderati o gravi, soprattutto nel sud-est asiatico, in Africa e in Cina. A un miliardo di persone manca l’accesso all’acqua potabile e a 2 miliardi l’accesso ai servizi sanitari di base; 5 milioni di persone muoiono ogni anno come risultato della cattiva qualità dell’acqua.

Il recente aumento della popolazione mondiale e dei livelli di consumo hanno fatto aumentare la domanda, e creano forti tensioni per la disponibilità e la purezza dell’acqua. Quasi due africani su tre che vivono in aree rurali non hanno una fornitura idrica adeguata, e quasi tre quarti hanno servizi igienici insufficienti. È probabile che la situazione peggiori poiché la domanda di acqua aumenta. Entro il 2025 si crede che i problemi idrici riguarderanno 3 miliardi di persone.

L’acqua è stata data per scontata e gestita male, sia a livello nazionale che internazionale per molti anni. I sussidi statali hanno causato molti sprechi nell’uso dell’acqua per l’irrigazione. Ma poiché la domanda è superiore all’offerta, l’acqua sta diventando una risorsa preziosa.

Molti dei fiumi del mondo sono così inquinati che non sono utilizzabili. I fertilizzanti minerali, i pesticidi, gli erbicidi, le acqua di scarico e i rifiuti industriali sono filtrati nelle acque di superficie e in quelle del primo strato del sottosuolo inquinandole e impedendone il consumo umano e dissestando i delicati ecosistemi.

Un quinto della popolazione mondiale è costretto a bere acqua inquinata. 3 milioni di persone, soprattutto bambini, muoiono ogni giorno per malattie diarroiche causate dall’acqua inquinata da microrganismi. La maggior parte dei fiumi nei paesi in via di sviluppo sono inquinati da acque di scarico non trattate. Molti governi non introducono strutture per l’igiene idrica perché sono troppo costose. Le acque di scarico degradano l’ambiente, mettono in pericolo la salute e distruggono le zone di pesca.

I nitrati e i fosfati dei fertilizzanti, aggiunti al suolo per crescere le colture, inquinano le falde acquifere e altre riserve di acqua. Quando fa caldo questi fertilizzanti interagiscono con i rifiuti animali e umani e causano la crescita di alghe che possono rendere l’acqua non potabile né utilizzabile per l’irrigazione, e contaminano i pesci, che non possono essere consumati.

Metalli come il mercurio e sostanze chimiche come le diossine e i bifenili policlorurati danneggiano la flora e la fauna ed entrano nella catena alimentare e contaminano i pesci e i molluschi che consumiamo.

Le pratiche agricole di irrigazione eccessiva e di semina di colture dalle radici poco profonde ha causato la salinità. Il sale distrugge gli edifici, le infrastrutture, la vegetazione bassa tra cui la terra produttiva a livello agricolo, le zone umide e altri habitat.

L’interferenza umana con i sistemi naturali idrici ha causato la distruzione degli ecosistemi e l’estinzione di alcune specie. L’estrazione eccessiva ha causato la diminuzione rapida dei livelli di acqua nei bacini idrici. Sia gli esseri umani che gli animali dipendono dall’acqua. Se vogliamo che ci sia abbastanza acqua per soddisfare le necessità delle generazioni future e condividerla con altre specie, dobbiamo agire adesso per migliorarne la gestione.

Poiché l’acqua diventa scarsa, maggiori tensioni si concentrano sulle riserve alimentari. I terreni agricoli utili diventano improduttivi e i paesi sono obbligati a importare acqua. Questa è un’opzione cara per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo, e sono i poveri a soffrire di più. Più di un quarto delle importazioni mondiali di cereali è destinato a paesi con poca acqua in Asia, in Africa e nel sud-est asiatico.

La carenza idrica provoca una diminuzione della produzione alimentare, la perdita dei mezzi di sostentamento, disordini sociali ed economici e instabilità politica. Può inoltre portare a tensioni politiche e conflitti armati tra nazioni che hanno in comune dei fiumi. Il Nilo, il Gange, il Bramaputra, il Danubio, il Tigri e l’Eufrate sono tutti in comune. Il livello dell’acqua a valle diminuisce quando un paese diverte l’acqua o costruisce una diga. L’aumento dell’estrazione di acqua sotterranea abbassa il livello delle falde idriche.

I disastri legati all’acqua sono diffusi nei paesi in via di sviluppo. Quasi la metà della popolazione africana soffre malattie legate all’acqua. Le persone sono infestate da vermi parassitari come la bilharzia e la giardiasi, che esauriscono le loro energie e li indeboliscono.

La fornitura idrica inadeguata è sia una causa sia un effetto della povertà. I poveri non hanno fornitura idrica adeguata e accessibile economicamente, e gli effetti di una fornitura inadeguata, come malattie, tempo ed energie spese nella raccolta quotidiana, costi elevati per unità, ecc., peggiorano la trappola della povertà. La fornitura per il fabbisogno idrico quotidiano di base deve essere considerata da molti paesi un diritto umano.

Abbiamo le competenze e la tecnologia ma manca la volontà di fornire a tutti i membri della popolazione mondiale qualcosa così di base come la fornitura idrica e servizi igienici adeguati.

Una cattiva gestione idrica, sprechi e inquinamento sono in primo luogo un problema politico. Le politiche e le decisioni statali favoriscono le industrie e la crescita economica. Rispetto a progetti su piccola scala, la spesa statale preferisce impianti di dasalinizzazione che bruciano combustibili fossili e causano il riscaldamento globale o progetti idrologici su grande scala, distruggendo l’ambiente e causando milioni di sfollati.

Dobbiamo essere efficienti in come usiamo l’acqua. La conservazione idrica deve avvenire a molti livelli: a casa, nel giardino, nel posto di lavoro, a scuola e nella comunità. Il lancio di molti prodotti a risparmio idrico negli ultimo anni ha fatto sì che vi siano alternative possibili ai vecchi apparecchi, che spesso consumavano grandi quantità di acqua. A molti apparecchi moderni, come lavastoviglie e lavatrici, è stato applicato un indice di risparmio idrico.

L’agri-industria, il maggiore consumatore di acqua, deve migliorare urgentemente la sua gestione dell’acqua con migliori tecniche d’irrigazione. Tra i metodi d’irrigazione più efficienti vi sono l’irrigazione a gocce, sistemi a bassa pressione e impianti d’irrigazione di precisione e a basso consumo energetico.

Le colture che crescono meglio con meno acqua potrebbero essere migliorate attraverso la riproduzione selettiva. Si devono sviluppare e usare tecniche di raccolta dell’acqua su piccola scala, come i terrazzamenti e il rimboschimento dei bacini pluviali per prevenire l’erosione del suolo e migliorare la ritenzione dell’acqua.

L’acqua è un bene pubblico che deve essere conservata a livello statale e comunitario. Nessuno ha il diritto di appropriarsene né di trarne beneficio a spese di qualcun altro, poiché l’acqua, come l’aria, appartiene alla terra e a tutte le specie. Per questa ragione l’acqua non deve essere privatizzata né commerciata né esportata in grandi quantità per scopi commerciali. Se l’acqua diventa una merce controllata dal settore privato, le decisione ad essa relative verranno prese solo sulla base dei profitti. I governi di tutto il mondo devono agire immediatamente per dichiarare che le acque nei loro territori sono pubbliche e destinate al bene pubblico, e per mettere in atto forti strutture normative per proteggerle.

Le politiche della globalizzazione economica basate sulla crescita senza limiti e sull’aumentato del commercio globale sono completamente incompatibili con la ricerca di soluzioni alla carenza idrica e ricompensano i più forti e i più crudeli. Le leggi nazionali e internazionali devono imporre lo stato di diritto sulle multinazionali e mettere fine alle pratiche aziendali abusive. I governi dovrebbero possedere e regolamentare l’acqua, e proteggere l’ambiente. Tutti dovrebbero avere accesso a sufficiente acqua potabile a un costo accessibile per i bisogni personali.

I governi a tutti i livelli e le comunità in ogni paese devono fermare la distruzione delle zone umide e degli habitat legati all’acqua. Leggi severe e la loro applicazione devono rivolgersi alla questione dell’inquinamento idrico causato dall’agricoltura, dagli scarichi comunali e dagli agenti inquinanti industriali. Qualsiasi decisione sull’uso idrico dovrebbe essere presa considerando l’impatto sugli ecosistemi.

Dobbiamo vivere all’interno dei bacini idrografici o ‘bioregioni’ formatosi naturalmente. Il ‘bioregionalismo’ consiste nel vivere all’interno dei vincoli di un ecosistema naturale. Ogni governo deve proteggere le acque a ogni livello; i comuni devono smettere di saccheggiare i sistemi idrici delle comunità rurali.

Se possibile l’acqua deve rimanere dove è. Interferire con la natura rimuovendo grandi quantità di acqua dai bacini idrici può potenzialmente distruggere gli ecosistemi e danneggiare le popolazioni indigene della regione. L’acqua appartiene a tutte le specie e i politici devono rappresentare i diritti e i fabbisogni delle altre specie nelle loro azioni e scelte politiche.

I governi di tutto il mondo devono mettere in atto politiche per proteggere i diritti di base di accesso all’acqua dolce dei loro cittadini. La legge dovrebbe obbligare tutti gli stati, le comunità e le bioregioni a proteggere le fonti idriche locali e a cercare fonti locali alternative prima di cercarle in altre aree. Questo aiuterebbe molto a fermare le pratiche che distruggono l’ambiente per portare l’acqua da un bacino idrico a un altro.

La determinazione del prezzo dell’acqua e le ‘imposte ambientali’ che aumentano le entrate degli stati scoraggiando l’inquinamento e il consumo di risorse dovrebbero concentrarsi maggiormente sull’agri-industria e sulle industrie che sui cittadini. I fondi raccolti in questo modo dovrebbero essere usati per fornire servizi idrici di base a tutti. I sussidi statali per pratiche aziendali piene di spechi devono terminare. La spesa pubblica deve essere aumentata per migliorare la gestione idrica.

Per troppo tempo i governi e le istituzioni economiche internazionali sono stati guidati dagli interessi aziendali. Alle aziende che danno molti fondi alle campagne politiche vengono spesso dati contratti per le risorse idriche che li favoriscono e a volte addirittura redigono le leggi che poi vengono adottate dai governi. I migliori avvocati dell’acqua e i migliori protettori della sicurezza idrica sono i cittadini e le comunità locali. Il pubblico deve partecipare come socio del governo e con gli stessi diritti nello stabilire le politiche idriche e conservare l’acqua. Il processo decisionale dovrebbe coinvolgere anche le organizzazioni ambientaliste. Se la comunità locale, con la sua conoscenza ed esperienza, non li guida, questi progetti non saranno sostenuti.

È essenziale conservare l’acqua adesso per il futuro. Ogni generazione deve garantire che l’abbondanza e la qualità dell’acqua non diminuiscono a causa delle loro attività. L’unico modo per risolvere il problema della carenza idrica a livello globale è cambiare radicalmente le nostre abitudini, soprattutto per quanto riguarda la conservazione dell’acqua. Le persone devono riscoprire il loro gran rispetto per l’acqua e il suo posto nella natura. Devono cambiare i loro ritmi di consumo dell’acqua, soprattutto quelli nelle bioregioni ricche di acqua.

Dobbiamo migliorare la qualità dell’acqua riciclata e sviluppare sistemi efficienti in cui l’acqua usata ritorna nel sistema. Se l’acqua avesse un gran valore, l’acqua riciclata potrebbe essere venduta per i processi industriali e agricoli. Deve essere recuperata più acqua inquinata.

La soluzione per mantenere forniture idriche sostenibili è assicurare che le estrazioni non superino l’acqua che resta. Devono essere destinati alla conservazione grandi tratti di sistemi idrici.

La progettazione di dighe di grandi dimensioni deve essere interrotta e alcune deviazioni attuali dei fiumi devono essere riorientate per riflettere un flusso stagionale più naturale o per essere liberati completamente. Il miglioramento delle infrastrutture deve diventare una priorità dei governi per limitare l’enorme perdita di acqua a causa dei sistemi vecchi e danneggiati. Devono essere aumentati i fondi per progetti su piccola scala che sono più sensibili all’ambiente e alle comunità locali.

Per agire nel modo necessario a tutti i livelli per i governi e per le comunità, è fondamentale raggiungere un accordo su una serie di linee guida e di valori. È necessario cooperare a livello internazionale, nazionale e locale per affrontare questioni che minacciano la fornitura e la purezza dell’acqua, e hanno effetti negativi sugli ecosistemi. I meccanismi istituzionali devono essere migliorati per risolvere questioni sui diritti idrici e sull’uso dell’acqua, e per proteggere l’ambiente. Il contrasto di interessi nazionali sui diritti sui bacini di raccolta e i fiumi deve essere risolto da accordi internazionali.

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Bibliografía


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