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Lo sviluppo sostenibile nel mondo sviluppato

Esempi di sviluppo sostenibile

Le corporation

Interface Inc. of Atlanta con sede in Georgia, Stati Uniti, è la maggiore produttrice di tappeti al mondo, la cui produzione richiede un uso notevole di petrolio. Dieci anni fa Ray Anderson, il presidente di Interface, lesse The Ecology of Commerce di Paul Hawken, da cui fu fortemente influenzato. Anderson ritiene che l’obiettivo del commercio dovrebbe essere un’ “economia ristorativa: dare indietro ciò che è stato preso”. Dal 1994 Interface ha ridotto l’uso dell’intensità di carbone di un terzo e la produzione di gas serra del 46%. Inoltre ha limitato l’uso di camini industriali e di rifiuti e ha ridotto l’uso di acqua. Per limitare la produzione di gas serra Interface è passata dal carbone ai gas naturali per le sue caldaie e ha usato il metano prodotto dalle discariche, biomasse e energia eolica. Per certe attrezzature l’elettricità viene generata da celle fotovoltaiche.La struttura Terratex è fatta interamente di poliestere riciclato e lana recuperata. Tra le tante altre innovazioni, Interface utilizza vinile riciclato per i suoi tappeti e crea un tappeto elegante attraverso fibra riciclabile a base di grano.

Herman Miller Inc.del Michigan, Stati Uniti, produce mobili che possono essere riutilizzati e riprodotti più volte. La sedia Mirra contiene pochi componenti di plastica derivanti da combustibili fossili e un elastometro termoplastico al posto deo PVC.

La Nike propone il suo programma Reuse-A-Shoe: il tessuto superiore, la gommapiuma interiore e le suole di gomma vengono utilizzate per costruire i pavimenti per i campi sportivi.

Parchi eco-industriali

Nei parchi e nelle aree eco-industriali si trovano diverse industrie l’una accanto all’altra per agire in modo cooperativo al fine di ridurre l’impatto ambientale e condividere le risorse, cosa che presenta anche un vantaggio economico. Il parco eco-industriale di Kalundborg, in Danimarca, è sede di industrie che commerciano sottoprodotti. Ci sono una centrale elettrica, un’ industria di pareti di gesso, una fabbrica di acido solforico e una raffineria di petrolio, ognuna delle quali produce rifiuti che sono utili per altre industrie all’interno del parco. Ad esempio, la cenere prodotta dalla centrale elettrica è usata per fare il cemento. Il parco ha ridotto anche l’uso di acqua e petrolio. Al momento sono in atto in totale circa 20 diversi progetti. Kalundborg è stato creato negli anni settanta ed ha avuto un notevole successo finanziario. Per questo motivo, Kalundborg è stato usato come modello per i parchi eco- industriali come ad esempio Cape Charles in Virginia. Il governo della Virginia sta offrendo incentivi finanziari alle compagnie che si spostano o si stabiliscono in questo parco eco-industriale.

Città sostenibili

Vitoria-Gasteiz in Spagna fu fondata nel Medio Evo. Questa città si è sviluppata accostando terreni coltivati a centri con alta densità abitativa lungo i corridoi di trasporto. Ha decentralizzato i suoi servizi sociali e ci sono accessi agli spazi aperti distribuiti equamente. Il sistema di trasporti pubblici è fortemente sviluppato, così come quello delle piste ciclabili e delle zone pedonali. Nonostante la popolazione corrente sia quasi quattro volte superiore rispetto al 1950, Victoria-Gasteiz è riuscita a mantenere e sviluppare un ambiente urbano compatto ma di alta qualità circondato da ampie aree verdi.

Eco-villaggi

La Gaia Trust ha identificato diversi eco-villaggi, tra le quali Solheimer in Islanda, Findhorn in Scozia, Crystal Waters in Australia e Lebensgarten in Germania. Tutti questi villaggi sono stati costruiti per minimizzare il consumo di energia e risorse e ridurre al minimo la produzione di rifiuti. Ad esempio, il centro sportivo del Crystal Waters Permaculture Village è più fresco in estate e più caldo in inverno. E’ dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita e di sistemi igienici antibetterici. L’acqua piovana viene raccolta sul tetto, viene poi trattata nel filtro biolitico e utilizzata per irrigare le piante.

Esiste inoltre un progetto di eco-villaggio all’interno di una grande città: si tratta del progetto del Wilshire Center, nella Korea Town, a Los Angeles. Il progetto include un edificio di 40 appartamenti con alberi da frutta e piccoli giardini, dove vivono circa 500 persone. C’è una cooperativa agricola e un mercato settimanale di prodotti organici. Circa il 15% delle riserve di cibo del villaggio provengono da giardini e frutteti locali.

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